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giovedì 10 gennaio 2013

E' IL QATAR CHE FINANZIA I GRUPPI TERRORISTI ISLAMICI ???

Il Qatar è un paese , un piccolo stato del medio oriente con una superfice di 11000 km q  con una popolazione di  1.696.563 ab ,  ed è uno dei  vari emirati sorti nel XX secolo nella penisola arabica. Dopo essere stato dominato per migliaia di anni dai persiani e, più recentemente, dal Bahrain, dagli ottomani e dai britannici, diventò indipendente il 3 settembre 1971. Diversamente dalla maggior parte dei vicini emirati, il Qatar ha rifiutato di diventare parte dell'Arabia Saudita o degli Emirati Arabi Uniti. Il Qatar, che durante gli anni ottanta aveva sostenuto lo sforzo bellico dell'Iraq nella guerra Iran-Iraq, nel 1991 si oppose all'invasione irachena del Kuwait e si schierò al fianco delle forze che combatterono l'Iraq nella guerra del Golfo. Le dispute territoriali con l'Arabia Saudita del settembre 1992 misero in crisi le tradizionalmente buone relazioni tra i due paesi, che raggiunsero un accordo nel maggio 1993. Il 27 giugno 1995 l'erede al trono, Hamad bin Khalifa Al Thani, depose suo padre Khalifa bin Hamad Al Thani, e avviò una politica di apertura verso l'Iran, l'Iraq e Palestina. Nel marzo 2001 la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite ha riconosciuto allo Stato del Bahrein la sovranità sulle isole Hawar, reclamate dal Qatar, risolvendo una disputa che si protraeva da decenni.
In questo paese minusculo immerso in un islamismo radicale e conservatore che lotta contro la laicità . La parità dei sessi  non esiste proprio e le leggi vengono stabilite attraverso il Corano “ La Charia “ come in altri stati dei paesi musulmani dove si applica la pena di morte .
ll Qatar si basa sulle sue potenziali  ricchezze optando sulla forza della sua economia galoppante e le sue potenziali risorse petroliferi .
Secondo  diversi  fonte  sicure , ultimamente il Qatar finanziò diversi gruppi terroristici ai fini di destabilizzare i paesi  (( arabi )) del Maghreb come è già successo con la Tunisia , l’Egitto , la Syria ( medio oriente con il Yemen  )  , la Libia . Adesso sta finanziando un gruppo terroristico installato nel nord del Mali ( MNLA ) che se ne è impadronito della metà quasi del paese e proclamando l’independenza del nord battizzato da loro come AZAWAD . L a storia ci racconta il contrario , è che perche il territorio appartiene veramente al Mali e che fù occupato dei SONGHAI che maggioritariamente sono dei Tuareg e dei Pèl ( Peuls , in ligua francese ) ; questi ultimi sono di origini del Senegal .
La minuscula parte dei Tuareg , non può in alcun modo chiedere l’independenza visto che essi si installarono in Mali nel 7 secolo d. C .
Tutto questo era complottato del Qatar affiche coinvolga l’Algeria e poi colpirla ai fini di destabilizzarla e di distruggere la laicità che regna nel paese da anni . In fondo , il Mali serviva soltanto come un trampolino per il gruppo terroristico ( MNLA ) per arrivare all’Algeria .
Comunque , a qualcuno dell’Occidente stabbene mettere in ginocchia di nuovo il paese che ha già passato e vissuto gli anni bui di piombo duranti quali il terrorismo abbia seminato tanta paura , morte e distruzione con delle perdite umane , più di 400.000 persone e senza contare i degradi , la distruzione di diversi edifici , scuole , prefetture , commissariati , caserne ..ecc..  e questo fino all’arrivo del president  Bouteflika nel 1999 a riportare la calma e la serenità . Da quando che è al potere ebbe diversi  arresti , assassinati  fino ai giorni nostri . Dal 1992 al 1999 , l’Algeria ha conosciuto solo morte e povertà  , e malgrado,  AlQaeda , non ha mai smesso di rinunciare a questo più grande paese d’Africa ed è sempre in agguato e non vede l’ora di mettere i piedi su questo grandissimo territorio con una superfice di 2.381.740 km² che fanno quasi 8 volte l’Italia e 5 la Francia , questo darebbe maggiore possibilità ai terroristi di mettere la loro base e di muoversi tranquillamente nel vasto territorio nord Africano e mediterraneo . Questa volta credo che l’Algeria abbia fatto una scelta giusta di non intromettersi fisicamente ( con la forza militare ) nelle vicende interni del Mali , optando con una soluzione di cooperazione logistica come la Francia e gli stati Uniti .

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