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lunedì 22 maggio 2017

MANIFESTO DEL PARTITO SOCIALISTA CATTOLICO

Trasmesso dal professore Rocco Giuseppe Micò,
                                      
                                     MANIFESTO DEL PARTITO SOCIALISTA CATTOLICO

                                                                                                 “  APPELLO
                                   A TUTTI GLI UOMINI LIBERI E FORTI “
( nello stesso giorno ( 18 gennaio 1919 ) che si apriva a Parigi la conferenza per la Pace, Don Sturzo, a Roma, da una camera dell’albergo Santa Chiara, lanciava questo appello al Paese e tracciava il programma del suo nuovo Partito Popolare; poi nel successivo Congresso di Bologna del 14 – 15 giugno, illustrava la Costituzione e le finalità del nuovo Partito.

1.  A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini supremi della patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché unititi insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e di libertà. E mentre i rappresentanti delle nazioni vincitrici si riuniscono per preparare le basi di una pace giusta e durevole, i partiti politici di ogni Paese debbono contribuire a rafforzare quelle tendenze e quei principi che varranno ad allontanare ogni pericolo di nuove guerre, a dare un assetto stabile alle nazioni, ad attuare gli ideali di giustizia sociale e migliorare le condizioni generali del lavoro, a sviluppare le energie spirituali e materiali di tutti i Paesi uniti nel vincolo solenne della “Società delle Nazioni”  

“ E come non è giusto compromettere i vantaggi della vittoria conquistata con immensi sacrifici fatti per la difesa dei diritti dei popoli e per le più elevate idealità civili, così è imprescindibile dovere di sane democrazie e di governi popolari trovare il reale equilibrio dei diritti nazionali con i supremi interessi internazionali e le perenni ragioni del pacifico progresso della società.”
  
                       APPELLO  DEL  PARTITO SOCIALISTA  CATTOLICO

Non potevamo non citare le riflessioni di don Luigi Sturzo, visti i tempi presenti, dinanzi ad un enorme vuoto politico che nessuna forza riesce a colmare. Stiamo assistendo ad uno spettacolo aberrante di politici poltronisti, di lotte tra bande per il potere fine a se stesso, senza curarsi delle necessità e dei bisogni del popolo, della Nazione; si rimane allibiti dinanzi ai nuovi profeti della razza ariana antisemita, alla stessa  circolazione di ideologie sbagliate, piccolo – borghesi e velleitarie di già sconfitte dalla Storia. I motivi reali non sono gli immigrati bensì: 1) Il disagio economico inquietante; 2 ) la crescente sfiducia per i legislatori ed i governatori dello Stato.
 Tutti questi movimenti estremisti, populisti, sono fallimentari sul piano politico, ma orticanti alla pancia del plebe.  
Il nostro programma si propone :
- che si propugni nei rapporti internazionali la legislazione sociale;
- l’ uguaglianza del lavoro;
- lotta alle nuove povertà; auspichiamo un dialogo, con le altre forze popolari, sulle condizioni dei meno abbienti;
- la questione giovanile; dare ai giovani una possibilità di dignità professionale e di sentirsi figli di una patria benigna e non matrigna che non riconosce i loro meriti e la possibilità di credere nel futuro;
- la questione meridionale; bisogna potenziare le piccole e medie imprese, la produzione artigianale tramite i fondi della Comunità Europea, potenziare  le reti di comunicazione, e, comunque, di abbassare i costi veramente inaccessibili per gran parte dell’utenza ; sviluppo della vocazione turistica e del patrimonio artistico e culturale;
- la questione morale; lotta alla convivenza tra criminalità e poteri dello Stato;
- detassazione in favore delle imprese, degli Enti privati che offrono posti di lavoro ai giovani, inserendoli nel proprio organico a tempo indeterminato, previo un anno di prova;
- accesso ad ogni professione del pubblico impiego, dall’insegnamento a quella forense, dopo un anno di abilitazione presso una Università Statale o regolarmente riconosciuta dal Ministero dell’Università;
- proponiamo che gli studenti, di ogni ordine e grado, meritevoli per profitto ma di estrazione popolare, in condizioni di necessità economiche, dovranno godere dell’esenzione tasse scolastiche/ universitarie e con fondi statali aiutato sino al compimento  degli studi intrapresi;
- le libertà religiose contro ogni oppressione di setta;
- la Comunità Europea abbia la forza della sanzione e dei mezzi per la tutela dei diritti dei popoli deboli contro le tendenze imperialistiche dei forti;
- l’Unione Europea ed i Paesi più ricchi del mondo devono intervenire in aiuto di quelle regioni della Terra, nel caso in cui il divario dall’Occidente abbia superato ogni limite di sussistenza  mettendo in grave pericolo la stabilità delle politiche internazionali: la miseria dell’Est europeo e di gran parte del mondo arabo, la fame dell’Africa, le difficoltà dei Paesi dell’America latina sono problemi da risolvere prima ancora che esplodano in violenze tribali, di cui purtroppo oggi, in altre aree, siamo attoniti osservatori.
- l’Europa deve riconquistare il proprio ruolo da protagonista sulla scena della politica mondiale!
La Comunità Europea non deve essere la sede della disputa degli egoismi nazionalistici, per motivi di particolari interessi elettorali, ma deve esprimere  la volontà generale di prosperità, progresso, fratellanza, solidarietà, filantropismo: sentimenti di già presenti nei giovani europei, che sono arrivati prima della politica; alcuni pensano che le lancette della Storia siano disponibili ai loro giochi di bottega; il passato non torna!

Al migliore avvenire della nostra Italia – sicura nei suoi confini e nei mari che la circondano -  dedichiamo ogni nostra attività con fervore d’entusiasmi e con fermezza di illuminati propositi.
- Ad uno Stato accentratore tendente a limitare e regolare ogni potere ed ogni attività civica ed individuale, vogliamo sul terreno costituzionale sostituire uno Stato veramente popolare, che riconosca i limiti della sua attività, che rispetti i nuclei e gli organismi naturali – la famiglia, le classi sociali, la personalità individuale e incoraggi le iniziative private.
E perché lo Stato sia la più sincera espressione del volere popolare, domandiamo la riforma dell’istituto parlamentare sulla base della rappresentanza proporzionale ed il Senato elettivo, come rappresentanza direttiva degli organismi nazionali, accademici, amministrativi e sindacali; vogliamo la riforma della burocrazia e degli ordinamenti giudiziari e la semplificazione della legislazione, invochiamo il riconoscimento giuridico delle classi, l’autonomia comunale, la riforma degli enti provinciali ed il più largo decentramento nelle unità regionali.
Ma sarebbero vane queste riforme senza il contenuto se non reclamassimo, come anima della nuova società, il vero senso di libertà rispondente alla maturità civile del nostro popolo ed al più alto sviluppo delle sue energie mediante la collaborazione sociale: libertà religiosa non solo agli individui ma anche alla Chiesa, per l’esplicazione della sua missione spirituale nel mondo; tolleranza religiosa e rispetto delle altre religioni rivelate, con libertà di culto e di pacifica fratellanza spirituale con la Chiesa Cattolica; diritto al lavoro ed alla dignità del cittadino, senza preferenze e privilegi di parte quali nepotismo e clientelismo: mortificando la meritocrazia, si creano quei mali estremi nella società civile  che si manifestano in correnti disgregatrici, agitazioni promosse a nome di una sistematica lotta di classe e della rivoluzione anarchica.
Le necessarie e urgenti riforme nel campo della previdenza e dell’assistenza sociale nella legislazione del lavoro, nella formazione e tutela della piccola e media impresa devono tendere alla elevazione delle classi lavoratrici, la riforma tributaria, la soluzione del problema del mezzogiorno, l’abrogazione della legge Fornero: funesta sia sul campo del lavoro per l’elevato indice dell’età pensionistica privando di fatto  l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, con grandi danni umani, culturali ed economici. La  riforma Fornero va nella concezione dell’ostracismo politico, mentre sarebbe più necessario ed equo demandare alla magistratura inquirente e giudicante, nei casi oggettivi e non presunti di devianza, la valutazione processuale, con scienza e coscienza.
La magistratura deve essere autonoma, rispetto al potere parlamentare e dell’esecutivo; qualunque magistrato volesse scendere in politica, per rispetto della toga e del popolo italiano, deve dimettersi dalla magistratura non pro tempore ma in maniera definitiva.
Ci presentiamo nella vita politica con la nostra bandiera morale sociale, ispirandoci ai saldi principi del cristianesimo e del socialismo che consacrarono la grande missione civilizzatrice dell’Italia, dell’Europa e di tutta l’umanità; missione che anche oggi, nel nuovo assetto dei popoli, deve rifulgere di fronte ai tentativi di nuovi imperialismi, a sconvolgimenti regionali e nazionali alle prese con le forze del male. Oggi la Comunità Europea ed Internazionale devono  intervenire con i Paesi islamici in Medio Oriente per ristabilire l’ordine, lasciare, poi tramite un piano Marshall, ai Governi legittimi la responsabilità politica delle loro scelte di sviluppo sociale ed economico. Non si può fare un parallelismo tra immigrati e povertà delle Nazioni: la povertà di un popolo dipende dalle scelte politiche di un dato Governo; l’immigrazione è un fenomeno che dipende dalle guerre destabilizzanti che imperversano in Africa e nel Medio Oriente, non è guerra di religione ma di potere per il potere in nome dell’Islam; che l’immigrazione, per la sua grande fiumana, vada a perturbare gli assetti politici, riproponendo sentimenti antisemiti e razzisti, non è una novità, ciò che sorprende è che gli stessi propugnatori di tante fobie per lo straniero cattivo non si rendano conto che alla fin fine che quegli immigrati sono le vittime di una sciagurata politica internazionale imperialistica; necessita creare la politica della solidarietà e del dialogo con i Paesi islamici moderati, non certamente alzando muri o con l’ uscire dalla Comunità Europea, come l’Inghilterra, sentinella degli interessi capitalistici dell’America nello specchio del Mediterraneo, dopo aver fatto per secoli la politica coloniale sfruttandone le risorse primarie per poi abbandonarle nella più putrida miseria;   
Concludendo vogliamo affermare con le stesse parole di don Luigi Sturzo pronunciate nella sua relazione al primo Congresso tenuto a Bologna nel giugno 1919:
“ Cerchiamo nella religione lo spirito vivificatore di tutta la vita individuale e collettiva; ma non possiamo trasformarci da partito politico in ordinamento di Chiesa, né abbiamo il diritto di parlare in nome della Chiesa...”
A tutti gli uomini moralmente liberi e socialmente evoluti, a quanti nell’amore della patria sanno congiungere il giusto senso dei diritti e degli interessi nazionali con un sano internazionalismo,
a quanti apprezzano e rispettano le virtù morali del nostro popolo, a nome del
                                                        Partito Socialista Cattolico

                          facciamo appello e domandiamo l’adesione al nostro programma.

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