Quel drammatico naufragio che costò la vita a più di 100 persone
annegati nei pressi di Lampedusa, in Sicilia, erano derivanti in maggioranza dalla Somalia e dall’Eritrea,
due paesi che vivono l’estremo della povertà.
La Somalia è un paese che si autogestisce dal 1995, quando
Siad Barre, l’ex presidente fugi in Nigeria (Lagos) con tanti milioni di
Dollari lasciando indietro la sua terra e il suo popolo nel caos.
Siad Barre era figlio di un pastore Etiope che senza alcun istruzione scolastica, nel 1941
entra nel corpo di polizia territoriale della colonna Italiana Zaptiè. Successivamente
negli anni 50 entra a fare parte del corso allievi ufficiali dei carabinieri a
Firenze dove acquisisce il grado di sottotenente e successivamente tornò in
Somalia e con l’indipendenza del 1960, lasciò i carabinieri per entrare in esercito
dove fu addestrato dei sovietici , che gli diedero la possibilità di
abbracciare il marxismo fino ad adorare gli ideali e di conseguenza a diventare un comandante capo.
In brevi nel 1969, fu assassinato il presidente Abdirashid Ali
Shermarke, un colpo di stato
che fu architettato da egli stesso, e cosi il paese se è trovato sull’orlo di
una guerra civile. Nel frattempo il presidente ad interim Mukhtar Mohamed
Hussein viene deposto.
Siad Barre sale
alla presidenza del paese conducendolo con i sistemi arcaici sovietici, con un
partito unico. Nel 1970 iniziò ad istituire il Servizio
di Sicurezza Nazionale, i primi servizi segreti della Somalia, creati sul modello del KGB sovietico e
rivelatisi un efficace strumento di spionaggio all'estero e controllo del
paese. Nel 1976 fonda il Partito
Socialista Rivoluzionario Somalo. In seguito, si indirizza verso una
politica sempre più autoritaria e verso un culto esasperato della personalità
(ancora oggi molte sue immagini di grandi dimensioni campeggiano sugli edifici
di Mogadiscio). Cercò in ogni modo di reprimere il dissenso interno, come con
l'ex-ministro Mohamed Aden
Sheikh, incarcerato per due volte a Labatan Girow senza prove.
Durante
gli anni della guerra fredda, sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica si interessano alla Somalia data la
sua posizione strategica all'ingresso del Mar Rosso. Siad Barre crea un'intesa con
quest'ultima, ma il patto si rompe nel 1977,
quando la Somalia ingaggia un conflitto con
l'Etiopia per il
controllo dell'Ogaden. Gli USA rientrano allora in scena e
sostengono la Somalia con circa 100 milioni di dollari di aiuti economici e
militari.
Nell'ottobre
del 1977 un commando palestinese, con l'aiuto della RAF tedesca, dirotta un aereo della Lufthansa partito da Palma di Maiorca facendolo atterrare a Mogadiscio. Il
cancelliere tedesco Helmut Schmidt si trova così a dover negoziare con
Siad Barre per far sì che la squadra anti-terrorismo GSG-9intervenga
sull'aeroporto e liberi gli ostaggi.
Verso la
fine degli anni ottanta, a causa di una rapida perdita di
consensi, si rafforza l'opposizione interna e Siad Barre assume comportamenti
sempre più deliranti. Nel luglio del 1990,
in occasione di una partita di calcio allo stadio di Mogadiscio, fa aprire il
fuoco sugli spettatori perché questi avevano manifestato rumorosamente il loro dissenso verso il dittatore.
Nel nord del paese si sviluppa un movimento di
liberazione somalo grazie anche ai finanziamenti dell'Etiopia: la repressione è
spietata e Barre fa strage di civili (più di 50 000 morti fra il 1988 e il 1990,
uno dei conflitti più sanguinosi della storia
dell'Africa). Fece intervenire anche l'aviazione per bombardare la
città di Hargheisa nel gennaio 1991.
Il 26
gennaio del 1991 Siad Barre viene destituito e ripara
nel sud ovest del paese, in una regione controllata da suo genero Mohamed
Said Hersi. Da lì tenta due volte di riprendere il potere su
Mogadiscio, ma il generale Aidid ne decreta l'esilio nel maggio del 1992.
Ripara allora su Nairobi,
ma la levata di scudi dell'opposizione al governo keniota fanno sì che Barre si sposti dopo due
sole settimane a Lagos in Nigeria.
Malgrado i suoi fedeli lo spingano a riprendere il potere, Barre rifiuta da allora di svolgere qualsiasi ruolo politico, affermando – con molta preveggenza – che la Somalia non sarebbe più ritornata governabile. In Nigeria morirà per una crisi cardiaca il 2 gennaio del 1995. I resti verranno inumati in Somalia nella sua città natale.
Malgrado i suoi fedeli lo spingano a riprendere il potere, Barre rifiuta da allora di svolgere qualsiasi ruolo politico, affermando – con molta preveggenza – che la Somalia non sarebbe più ritornata governabile. In Nigeria morirà per una crisi cardiaca il 2 gennaio del 1995. I resti verranno inumati in Somalia nella sua città natale.
Isaias Afewerki è il
primo presidente dell’Eritrea dal 1993, Nato ad Asmara, 2 febbraio 1945)
è un politico eritreo,
e primo presidente dell'Eritrea dal 1993.
Ha
condotto il Fronte Popolare
di Liberazione Eritreo (FPLE)
alla vittoria nel maggio 1991,
ponendo così fine a trent'anni di lotta armata di
liberazione. Due anni dopo è diventato presidente a seguito di un referendum
sull'indipendenza. È il leader del Fronte
Popolare per la Democrazia e la Giustizia (FPDG).
Isaias è
nato nella capitale dell'Eritrea, Asmara,
originario del villaggio di Tselot,
nella provincia di Amasiendi Eritrea.
Il FPLE è
stato uno dei molti gruppi armati che hanno lottato contro il regime etiope di Menghistu Hailè
Mariàm. Isaias è stato eletto leader del FLPE nel 1975.
È stato presidente sia del FLPE che del FPDG poiché il secondo assunse il
potere dopo la fine della guerra per l'indipendenza eritrea e la guerra civile
etiope nel 1991.
È presidente dell'Eritrea da quando il paese si è proclamato indipendente dall'Etiopia nel1991 ed è stato poi eletto dall'Assemblea
Nazionale dopo il raggiungimento dell'indipendenza de
jure nel1993..
l governo di Isaias, formato
dal Fronte popolare per la Democrazia e la Giustizia (PFDJ), è il movimento
politico attualmente al potere in Eritrea. E 'il successore del passato Fronte
di Liberazione Popolare Eritreo (EPLF). Attualmente è l'unica entità giuridica
politica esistente in Eritrea.[6] Le
elezioni presidenziali, previste per il 1997, non si realizzarono mai. Isaias è
quindi stato criticato per non aver applicato le riforme democratiche. Il suo
governo ha fatto un giro di vite sui critici e ha chiuso la stampa privata. Il Press Freedom Index,
pubblicato da Reporters sans frontières
Vivendo dittatorialmente in questi paesi, la
speranza del futuro delle volte si spezza e la vita umana non ha più valore, il
desiderio di vivere e volato in aria trasportato dai sogni irraggiungibili.
Quando scatta l’istinto di cambiare vita , luogo e se stessi, nessuno ci ferma,
dobbiamo fuggire e fuggire per arrivare ma senza sapere dove in quale posto? Un’avventura,
un’esperienza unica, difficile, rischiosa, piena di ostacoli , di
trabocchetti, di fascino e soprattutto pericolosa. Di questi poveri
avventurieri, la metà o quasi di loro ha perso la vita in questi acque freddi
nel mediterraneo, vicino a Lampedusa.
Il mondo intero lo sà ma i
politici i più mediatici non fanno nulla.
E’ giusto che gli Africani
debbano pagare a caro prezzo per sbarcare nei paesi europei???
Gli Europei di oggi non hanno
bisogno di visto per andare in Africa o in Asia!!!
A cosa servono tutte le
associazioni che si battono contro le leggi stupidi degli esseri umani???
Questa gente che si sacrifica in
questi modi sta veramente male; è giusto che noi da questa parte le
contempliamo ed aspettiamo finché muoiono per poi parlare di loro attraverso i
canali mediatici per vendere di più le notizie???
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